5a TAPPA GIRO D’ITALIA: VINCE CALEB EWAN, SIVAKOV ABBANDONATO DALLA INEOS, LANDA CADE E SI FA MALE

In un Giro d’Italia con meno arrivi per velocisti del solito, dopo la beffa della terza tappa in cui Van der Hoorne è riuscito ad anticipare il gruppo per un soffio, oggi le squadre degli sprinter hanno tagliato la testa al toro: “Da qui non se ne va nessuno. Ci han provato due coppie assortite Androni-Bardiani, ma con il maternalistico avvertimento del plotone:”Ok, fate pure vedere lo sponsor, ma non allontanatevi troppo.”

Oggi la volata era scontata. Si arrivava sul mare, per la precisione a Cattolica, la perla dell’Adriatico, e lo sporchino sulla strada un po’ di fastidio ai corridori l’ha dato. Le due curve a 90° negli ultimi 2km pure.

Ai -13 cade Pavel Sivakov, vice-capitano Ineos Grenadiers. Il gruppo è lanciato, nessuno si ferma ad aspettarlo e uscirà di classifica. Sembra che l’esperienza del 2020, quando fermarono Tao Geoghegan Hart per aiutare Geraint Thomas, non abbia avuto effetti sulle strategie dello squadrone britannico. Forse perchè alla fine, Tao il giro lo vinse comunque. Io, per non saper ne leggere ne scrivere, un paio di omini li avrei fermati per aiutarlo a rientrare. Bernal è il capitano, ma la sua schiena negli ultimi tempi ha fatto troppo spesso crick-crock e un ‘plan B’ è sempre utile averlo.

Ai -4 il gruppo investe il tizio che segnala uno spartitraffico. È coinvolto Mikel Landa, il capitano della Bahrein che ieri aveva pedalato così bene. Ma non solo è fuori dall’area della neutralizzazione del tempo (che scatta ai -3 in caso di caduta o incidente meccanico). Dalle immagini sembra che si sia fatto parecchio male. Tutto lascia presagire che per lui sarà ritiro.

Allo sprint ennesimo grande recupero del folletto Caleb Ewan che batte i nostri portabandiera Nizzolo e Viviani. Quarto Sagan, mentre la maglia ciclamino Merlier ha un problema meccanico e non può fare lo sprint, rischiando anche di innescare l’ennesima carambola di giornata.

Una giornata che lascia amaro in bocca e che ricorda che persino queste tappe che qualcuno definisce erroneamente ‘di trasferimento’ possono riservare insidie e pericoli. Oggi abbiamo perso uno dei possibili protagonisti. In bocca al lupo Mikel.

Pubblicato da papà Gianni

Cantastorie

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