È passato un anno esatto e mi è capitato di tornare, in bicicletta, nell’esatto punto in cui Remco Evenepoel cadde durante il Lombardia 2020. A tutti i ciclisti è capitato, almeno una volta nella vita, di cadere.
Cadere è sempre brutto, ma ci sono cadute e cadute. Ci sono quelle che lasciano segni sul corpo e quelle che lasciano segni nella testa. La discriminante è la velocità con cui tutto accade: spesso ci si trova a terra all’improvviso e non si fa in tempo a rendersi conto di ciò che sta accadendo.
Credo che la maggior parte di voi non abbia idea di cosa accadde realmente a Remco: già la foto fa paura, ma dal vivo è ancora peggio. Remco ha fatto un salto nel buio che gli ha dato tutto il tempo per pensare a ciò che gli stava accadendo e alle conseguenze che avrebbe potuto subire.
Un vero proprio salto nel buio dal quale è molto difficile tornare indietro illesi. Nel fisico, ma soprattutto nella testa.