LA SCENEGGIATURA DELL’ORO OLIMPICO DELL’INSEGUIMENTO A SQUADRE AVREBBE POTUTO SCRIVERLA ALFRED HITCHOCK.

La parte dei cattivi, non ce ne vogliano, è dei danesi. Forti, anzi fortissimi, campioni del mondo, ma che approdano in finale dopo una semifinale assurda, in cui persino gli inglesi ne escono simpatici; perché derubati, regolamento alla mano, di una finale che comunque non avrebbero meritato.

Molti di noi avrebbero preferito affrontare gli inglesi, perché meno forti. Molti di noi erano già pronti a protestare per un argento, perché quelli là non avrebbero dovuto arrivare in finale.

E invece, col senno di poi, è stato meglio così: l’Italia che batte i ‘cattivi’ e non in maniera banale. Parte forte, è davanti e quasi illude. Poi perde inesorabilmente, fino a quando sembra tutto finito: pochi metri alla fine e quasi un secondo da recuperare.

E infine, come direbbero i pj mask (scusate, ho bimbe piccole in casa), arriva il momento dell’eroe. Il suo nome lo conosciamo bene, è Pippo Ganna, ben più famoso dei suoi straordinari compari Francesco Lamon, Johnatan Milan e Simone Consonni.

E Ganna fa l’eroe, compiendo un’impresa impossibile.

E nella sua straordinaria accelerazione i suoi compagni gli stanno a ruota, perché il tempo si ferma sul terzo e anche loro sono stati grandiosi.

Finalmente arriva un oro anche nel ciclismo.

Pubblicato da papà Gianni

Cantastorie

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