LA BICICLETTA È UN MEZZO DI TRASPORTO

Ho quarant’anni e vado in bici da quando ne ho tre, ma solo di recente ho capito una cosa che ha cambiato la mia vita: la bicicletta è un mezzo di trasporto.

Senza se e senza ma.

Vado al lavoro, vado a fare piccole spese, porto le bimbe in giro e a scuola. D’estate, di inverno, quando è buio, quando piove e anche quando nevica.

E non sono pazzo, sebbene sia ciò che la gente mi dice.

Sapete chi è pazzo? Chi dopo il lavoro si fa la coda in macchina per andare in palestra a fare cyclette! Paga la benzina, si incazza per la coda, paga la palestra e torna a casa tardi. Io torno a casa senza fare code, mi rilasso, mi alleno e risparmio tempo e denaro.

E ma abiti lontano.
E ma fa freddo.
E ma perdi tempo.
E ma è pericoloso.
E ma io non ho tempo.
E ma io non ho il fisico.

Cazzate. L’unico vero problema è che la società ci ha inculcato l’idea che la bicicletta sia solo uno svago per la domenica praticato da rompicoglioni.

Ci siamo dimenticati cos’era l’Italia del dopoguerra. Mio papà da bambino si faceva 14km di sterrato per andare a scuola ed era normalissimo. Perché sembra folle per un adulto farne 10 di asfalto per andare a lavorare?

Potrei smontare, una per una, tutte le scuse che mi propinano.

Prendi freddo?
No, se hai abbigliamento tecnico non prendi freddo, anzi. E non ti bagni neppure. Quante volte ho visto gente lavarsi nel tragitto dal parcheggio all’ufficio? Io, Sotto i miei strati impermeabili, resto caldo e asciutto.

Si fa fatica.
Un po’ sì, ma è questione di allenamento e basta poco per vedere miglioramenti sensibili e fare percorsi non troppo impestati senza neppure sudare. E poi un po’ di fatica aiuta a buttare fuori la tensione.

È pericoloso.
Dipende. Bisogna stare attenti, entrare nella testa degli automobilisti ed essere sempre ben visibili con luci e pettorina. Alla giusta velocità e con coscienza non è molto pericoloso, la bici non è una moto. E comunque, le nostre zone sono circondate da boschi con splendidi e semplici sentieri che ti fanno evitare le strade più trafficate. E sempre comunque più bici circolano meno incidenti le coinvolgono, perché aumenta la consapevolezza della presenza dei ciclisti.

Potrei proseguire, ma vado oltre.

Quest’anno ho passato molto tempo con le bimbe in bicicletta, facendo giri brevi, giri lunghi, gite nei boschi e spostamenti che solitamente facciamo in auto. Anche loro si rilassano e godono della lentezza, e vedere cose, case, piante e animali a quella velocità facilita molto l’apprendimento. Ancora si ricordano l’unica volta che siamo andati a Maslianico dalla nonna in bici, passando dalla città murata, poi la diga, villa olmo e la passeggiata lungo lago.

Insomma, non credo di essere pazzo. O forse lo sono, ma di certo non perché vado in bicicletta! Piuttosto, mi sembrano pazzi o forse semplicemente stolti, coloro che vorrebbero ma non lo fanno, facendosi ottenebrare da stupidi preconcetti.

Insomma, provate.

Pubblicato da papà Gianni

Cantastorie

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